Petra. Un Viaggio

Il viaggio è terminato a novembre 2014 | Per info visita www.petrawine.it

Dormi bene, Petra.

Petra_Silenzio

Il viaggio è terminato

Sotto un cielo color inverno un vento freddo spazza le cime del pino marittimo e dei cipressi, sulla strada che porta alla cantina. C’è un grande silenzio in questi giorni intorno a Petra. Quest’anno sta per terminare; me lo dice il calendario, ma soprattutto me lo dicono i vigneti e le loro foglie, tra mille sfumature di rossi e gialli; foglie che si fanno sempre più avvizzite e che delicatamente, una ad una, si poggiano stanche al terreno intriso di pioggia.

Mi copro con una giacca più pesante e mi avvio camminando verso le vigne nascoste dalla collina, respirando quest’aria piena di natura, godendomi la quiete e la bellezza che porta con sé, un toccasana per occhi e anima.  Non c’è quasi più nessuno nei campi, sono tutti dentro la Cantina, ai fusti e alle barriques a coccolare il vino di domani.

Tra qualche giorno uno sprazzo di lavoro ancora, per la potatura preparatoria all’inverno e al letargo. Poi sarà di nuovo primavera, e con lei ritornerà la vita e tutti i colori del mondo.

Dormi bene, Petra.

Il giorno di San Martino

11_novAddì, 11 novembre…
Così potrebbe iniziare una lettera di qualche tempo fa. Ma visto che oggi, magari anche purtroppo, ci affidiamo sempre di più a computer e tecnologie varie, mi limiterò semplicemente a dire che oggi è l’11 novembre, giorno di San Martino. Trovandomi nella bellissima Maremma non posso quindi non ricordare, e non ricordarvi, questa splendida poesia di Carducci che tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo mandato a memoria. E che ancora oggi, sono certo, risuona dolce come un tempo.

San Martino
La nebbia a gl’irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;

ma per le vie del borgo
dal ribollir de’ tini
va l’aspro odor de i vini
l’anime a rallegrar.

Gira su’ ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
sull’uscio a rimirar

tra le rossastre nubi
stormi d’uccelli neri,
com’esuli pensieri,
nel vespero migrar.

G. Carducci

Tempo di autunno

Petra_pano_autunno
Attenderò che il rombare dei trattori si assopisca, che il vocio degli uomini e delle donne tra i filari si dissolva, che le macchine in cantina si fermino e, con loro, quel rumore, così ripetitivo. Attenderò questa fine di vendemmia per ritrovare la quieta bellezza di una terra generosa, per camminarci nuovamente dentro, passo dopo passo, assaporando ogni alito di vento e ogni piccola sfumatura tra luce e ombra. E’ ormai tempo di autunno, si fa silenzio: parlano i colori.

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Nella foto: i vigneti del Merlot di Quercegobbe giocano con i colori
Clicca e scarica la foto come sfondo per il tuo desktop – ©AlbertoBregani/TerraMoretti

Vendemmiando

La vendemmia. Gesti che si ripetono ogni giorno, un ciclo che dal vigneto parte e al vigneto ritorna. Suoni e rumori dei quali impari a conoscerne il significato anche ad occhi chiusi. Mani delicate, braccia forti, occhi attenti, persone sincere. La vendemmia, in fondo, è poesia.

ventiduechilometri

tramonto_Bamboli
Undici chilometri. Sono la distanza che separa Petra ( Loc. San Lorenzo) da Montebamboli, delizioso borgo di poche case sulle colline nei dintorni di Massa Marittima, dove Petra mantiene alcuni dei suoi vigneti più preziosi, e dove un belvedere di infinito respiro guarda verso il mare, verso l’Elba, e più in là verso la Corsica. Quando Petra inizia a spegnersi, la sera, io so che lassù il sole accenderà i filari ancora per un’ora, prima di scendere lentamente e definitivamente dietro il profilo delle montagne. E’ il momento di salirvi e godersi lo spettacolo, seduto su un muretto di sassi, con i piedi che dondolano e l’aria sul viso che sa di mare, a guardare le nuvole dentro un cielo multicolore, ogni sera diverso, sempre stupefacente. E così fino a che diventa buio; tempo di ritornare, tempo di cenare. Undici chilometri andare, undici a tornare. Ventidue chilometri da non dimenticare.

Sera di vendemmia

Petra_Sera
Le cassette per la raccolta sono nuovamente ordinate e pronte sotto i filari, in attesa di domani, quando saranno riempite da mani sapienti che sanno accarezzare l’uva. Il rumore dei trattori, dei loro andirivieni tra le vigne e la cantina, si è ormai dissolto nell’aria. Sono tutti tornati alle proprie case a riposare, dopo questa lunga e faticosa giornata. Lunga e faticosa come quelle che si susseguono durante la vendemmia, ma che non sono avare né di parole né di sorrisi. Ho seguito un po’ i ragazzi e le ragazze oggi, per conoscere di più di questo loro prezioso lavoro; c’è una bella atmosfera tra i filari, nonostante la grande fatica nello stare piegati a raccogliere per tante ore. Di tanto in tanto ci si ferma per un sorso d’acqua, una pausa per il pranzo all’ombra di qualche grande albero e poi si riprende. Anche in cantina c’è un grande fermento; si scaricano le cassette che arrivano dai vigneti, si selezionano i grappoli, si separano gli acini e i raspi e tutto finisce nelle vasche che per qualche giorno o settimana faranno riposare il mosto. E così, giorno dopo giorno. Fino all’ultimo grappolo. In questa sera di vendemmia, seduto su un prato ripenso a tutto ciò. Nel grande silenzio di Petra. Un luogo unico, dall’aria profumata che arriva dal mare, che incontra la terra. Un luogo magico come la sua luce, che mi riempie gli occhi e mi riscalda l’anima.

Petra 2011: tre bicchieri, mille sorrisi

BrindisiE’ nel pieno della vendemmia che arriva la notizia: “Petra 2011” ottiene i tre bicchieri nella nuova edizione della guida vini del Gambero Rosso 2015. Un riconoscimento di assoluto valore che premia il grande lavoro di anni di tutto il team di Cantine Petra. Una squadra di professionisti di qualità, un gruppo di persone che ha alla base passione per questo lavoro e amore per la terra. Questa terra. Sono veramente molto felice di aver vissuto questo momento proprio qui, in diretta e nel cuore della vendemmia, insieme a loro: dagli enologi, ai cantinieri, ai responsabili di vigna e a tutti coloro che ogni giorno danno il meglio per contribuire a tali risultati. E insieme anche a Francesca Moretti, Amm.re delegato delle quattro cantine del Gruppo Terra Moretti, presente a Petra in questi giorni.  “E’ bellissimo – mi dice, non senza emozione. – Dopo anni di grande lavoro ad altissimo livello, non solo con il Petra ma anche con altri vini della Cantina, ci tenevo a raggiungere un risultato così; ci tenevo naturalmente per il Gruppo ma anche per lo staff che da anni mi affianca e mi supporta nelle scelte, e per coloro che sono in vigna ogni giorno. Questo è il vino delle nostre più grandi aspettative; è il vino del miglior connubio tra Cabernet Sauvignon e Merlot, che parla di Mediterraneo, di Toscana. E’ il vino della nostra terra.. Ma avremo tempo di parlarne nei prossimi giorni, ora andiamo a festeggiarlo“. In pochi minuti, tra un passaparola e qualche telefonata, tutti sono chiamati a raccolta per un brindisi volante nel cortile dove arriva l’uva, tra uno scarico cassette e l’altro, tra i nastri per la pigiatura e le macchine per la diraspatura: c’è un premio, i Tre Bicchieri. Ma molti di più sono i bicchieri che si levano in alto per celebrarlo. E mille i sorrisi che rimarranno a lungo sui visi di tutti. Ora via di nuovo, ai propri posti di vendemmia, con gli occhi sempre attenti… e il petto un po’ più gonfio ;-) Cin, salute, evviva!

Petra. Cantina verde.

Petra_Laghetto

Clicca per ingrandire | Fotografia alta definizione | ©Tutti i diritti riservati

Gentili amici di viaggio, oggi vorrei portare la vostra attenzione su un aspetto del quale non abbiamo mai parlato finora: l’ecosostenibilità di questo luogo ovvero di quando e come tecnologia, innovazione ed ecologia si incontrino qui a Petra, e di quanto la Famiglia Moretti sia sensibile alle tematiche relative all’ambiente. Petra, si sa, a partire dal progetto di Mario Botta, era già una cantina unica per tecnologia ed architettura. Ma evidentemente questo non era sufficiente a porre l’accento su questa unicità. Si è cosi deciso nel 2010, per alimentare la Cantina e per renderla auto-sostenibile dal punto di vista energetico, di installare un impianto fotovoltaico galleggiante unico al mondo per dimensione e caratteristiche. Non mi dilungo ora sui dettagli ingegneristici di questo bellissimo e innovativo impianto – che potrete invece leggere in modo molto completo a QUESTO link  –  ma prendendo spunto proprio dall’articolo poc’anzi indicato, ricordo solo alcuni numeri e particolari che danno già l’idea dell’importanza e dell’affascinante “vision” di questa scelta.

Innanzitutto l’impianto è stato realizzato “sfruttando una struttura metallica galleggiante, posta su un bacino idrico, senza togliere terreno all’agricoltura […] E’ costituito da 880 moduli fotovoltaici che hanno un’inclinazione di 30° su una struttura galleggiante con una superficie di 2.500 mq nel laghetto artificiale per la raccolta di acque piovane. Un campo fotovoltaico di circa 3.850 m di superficie captante in grado di produrre 330.000 kWh annui, grazie all’utilizzo di un sistema d’inseguimento solare che ruota intorno a un asse centrale, con una resa superiore del 30% rispetto alla media degli impianti fotovoltaici. […]”. E infine, ma non certo di minore importanza, “la produzione di energia elettrica tramite l’impianto consente di evitare l’emissione in atmosfera di circa 3.100 tonnellate di CO2 in 20 anni […]”. Dal punto di vista “estetico” invece, e fotografico per quanto mi riguarda, questo impianto è perfettamente inserito nell’ambiente circostante, non è visibile dalla strada che passa non lontano e soprattutto se fotografato nel tardo pomeriggio, con il sole alle spalle, verso il corpo centrale della Cantina,  uno scatto azzeccato può dare delle grandi soddisfazioni, tra giochi di luce del cielo, del sole e delle nuvole, dei pannelli e dei riflessi nel bacino che lo ospita. Fateci una visitina a piedi una volta a Petra, sono certo vi piacerà. Il “verde” di questa scelta sarà sicuramente un aspetto in più, e non di poco conto, da considerare…  e anche una fotografia in più da poter scattare ;-) Ciao!

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Scatto effettuato con Silvestri Bicam, Rodenstock Apo-Ronar Digital 35mm HR & Hasselblad CFV-50 digital back | ©AlbertoBregani/Gruppo TerraMoretti

 

 

 

I suoni e i gesti

Con lo stupore di un bambino che vede lo spettacolo per la prima volta, mi sono incantato a guardare le macchine ripetere i loro automatismi senza una sbavatura; le ho viste e riviste mettere in fila le bottiglie, ricoprirne i tappi con la stagnola, metterci l’etichetta, spazzolarla, rimetterle poi in fila precise per la selezione e il confezionamento finale. Ho sentito i loro suoni ben definiti, le loro modulazioni, ognuno con il proprio carattere in altezza, intensità e timbro. Suoni alti, acuti, bassi o gravi, così chiari e riconoscibili da poterne descrivere ora, ad occhi chiusi, ogni loro fase. E poi ho osservato i gesti delle persone; gesti ripetuti chissà quante centinaia o migliaia di volte. Come le macchine, certo. Ma gesti così attenti e delicati, anche nei loro suoni così ovattati, da racchiudere tutta la consapevolezza di essere ultimo e importante tassello di un puzzle composto dai gesti e dalle azioni di tante altre persone; consapevolezza di avere a che fare con un prodotto vivo, che arriva dalla terra, con il suo carattere e la sua personalità. Il suo valore.  Suoni e gesti di un ordinario giorno di inizio agosto in cantina a Petra, tra un tintinnio e un sorriso.

 

 

August Grapes

Alberto Bregani per Petra Winery B/W Collection
2014©AlbertoBregani / Petra Winery

Hasselblad 501c | CF Planar 80/2.8T* | Ilford fp4+ | Low-Res Scan
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